Le motivazioni del gatto
Quali sono le motivazioni del gatto? Come soddisfare appieno i suoi bisogni? Il tuo gatto è felice? Ne parliamo in questo articolo.È diffusa la convinzione che al nostro amico felino basti una casa e cibi deliziosi. In realtà quando ci riferiamo a questi due elementi, ci stiamo riferendo al suo comfort. Cioè alla possibilità di vivere in un luogo confortevole, riparato e sicuro, avendo cibo a disposizione. Ma stiamo trascurando un aspetto fondamentale: la sfera emotiva.
Anche il gatto ha bisogno di esprimere i propri interessi per condurre una vita soddisfacente
Immaginatevi di vivere in una bella casa, però senza mai uscire. Avendo a disposizione sempre le stesse cose, con una persona che vi porta del cibo ogni giorno e vi porta delle medicine, se vi ammalate. Sicuramente state vivendo una vita confortevole in cui non vi manca nulla. Non siete sottoposti al freddo, alla pioggia, potete curavi e vi basta aprire il frigorifero per avere il vostro cibo preferito. Ma siete sicuri che non vi mancherebbe altro? Non avreste il desiderio di poter fare quello che vi interessa? Non comincereste, dopo un po’ di tempo, ad annoiarvi o a deprimervi?
Analogamente a noi esseri umani, che cerchiamo soddisfazioni nelle nostre passioni e curiosità, anche il gatto ha l’esigenza di esprimere le proprie inclinazioni e interessi, per condurre una vita piena e soddisfacente. Il gatto possiede un’intelligenza molto attiva, che necessita di stimoli e gratificazioni per evitare uno stato di apatia.
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Spesso, si fatica a comprendere le motivazioni dei propri gatti, relegandoli involontariamente a una vita monotona. Nelle zone di campagna, i gatti trovano più soddisfazione poiché possono esercitare facilmente le loro inclinazioni naturali. È fondamentale comprendere che le motivazioni sono interne al gatto, sono cioè disposizioni mentali.
Ogni gatto sceglie di esprimere le proprie motivazioni e interessi in modo diverso
Le motivazioni del gatto sono sempre presenti, quello che cambia è il modo e l’intensità con cui ogni gatto sceglie di esprimerle, in base alla propria indole e alle proprie preferenze e capacità. Ecco perché abbiamo gatti che amano per lo più giocare, altri che preferiscono osservare ed esplorare, altri ancora sono spiccatamente territoriali. Ma anche all’interno della stessa attività, possono esserci differenze: ad esempio ci sono gatti che preferiscono giocare solo un paio di volte al giorno ed invece altri che non smetterebbero mai.
Spesso i gatti dormono tutto il giorno, non perché amano esclusivamente dormire o perché sono pigri, ma perché nel loro ambiente di vita non c’è nulla da fare. Spesso, in questi casi, non hanno la possibilità di soddisfare le proprie motivazioni, non perché non siano presenti in loro, ma perché l’ambiente in cui vivono non lo permette.
Quali sono le motivazioni del gatto?
A questo punto una domanda è d’obbligo: quali sono le motivazioni dei nostri piccoli felini? Ecco le principali (ma non uniche) che richiedono di essere esaudite:
- Predatoria, richiamata dal movimento e dal luccichio di un oggetto di fronte al gatto;
- Esplorativa, richiamata dalle novità e dai pertugi;
- Atletica, ovvero il piacere di saltare e di muoversi su tre dimensioni;
- Solutiva, ossia l’interesse per i problemi da risolvere;
- Tendenza et-epimeletica, ossia il piacere di essere accudito;
Vediamo allora perché, a dispetto di un sincero affetto, facciamo così fatica a gratificare i nostri gatti in casa.
Come soddisfare le motivazioni del proprio gatto
Riguardo alla motivazione predatoria, a differenza della vita in campagna fatta di insetti e lucertole da rincorrere, la quotidianità in appartamento è un vero e proprio mortorio. Per questo se vogliamo far divertire il nostro micio è utile arricchire l’ambiente con pendagli che si muovono e luccicano, di oggetti che rotolano come rocchetti e palline e imparare ad ingaggiarlo nel gioco nel modo corretto.
La tendenza esplorativa è molto limitata dalla vita in casa ed è pressoché impossibile poter riprodurre la complessità di tutto quello che un gatto può incontrare nel mondo esterno. Si possono però disporre in casa dei piccoli pertugi, per esempio, utilizzando delle scatole di cartone con delle aperture, per risvegliare in lui le sue doti di esploratore. Oppure portare dall’esterno oggetti nuovi, rametti, foglie, sassolini. Ricordiamoci che esplorare, per un gatto, significa utilizzare anche l’olfatto, esplorare significa avere l’opportunità di conoscere cose e oggetti nuovi. L’esplorazione ha alla base la curiosità.
Il gatto è un vero equilibrista! Spesso lo vediamo fare le coreografie motorie più improbabili e rimaniamo sorpresi di quanto sia bravo a prendere le misure, anche in situazioni spesso per noi incredibili. Quindi, quando prendiamo in considerazione la sua tendenza atletica, non vi è dubbio che i nostri appartamenti limitino molto la voglia acrobatica del micio. Inclinazione ancora che viene pienamente appagata in natura dagli alberi. Il gatto ama arrampicarsi, balzare da una mensola all’altra, per questo basterebbe attrezzare la propria casa con supporti alle pareti, creare percorsi comunicanti elevati, non far mancare alti e robusti tiragraffi. Rendere la casa tridimensionale, significa creare uno spazio più coerente rispetto alle inclinazioni del gatto.
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Se notiamo il nostro micio impegnato nell’estrarre un giochino da uno spazio chiuso, impiegando una forma di ragionamento, è la sua motivazione solutiva a spingerlo. I gatti sono abili a trovare strategie per risolvere piccoli enigmi. In casa possiamo nascondere bocconcini e giochini in scatole, sotto i tappeti o all’interno di snackball, per fare in modo che il gatto si sforzi per procurarsi il cibo e dare vita a un’attività divertente e molto gratificante per lui.
Anche nei gatti è presente un bisogno di sicurezza che a volte esprimono con un comportamento chiamato “regressione”, quando si accoccolano sulle nostre pance o su una coperta “facendo la pasta” e le fusa. In etologia questo si chiama comportamento et-epimeletico e richiede da parte del proprietario una risposta delicata e sicura. Qui gli sbagli che commettiamo sono davvero tanti. Spesso le persone interrompono il gatto, assillandolo con troppe carezze, pensando ad una richiesta di coccole. Altre volte non comprendono il bisogno di sicurezza e si divertono a fare dispetti, anche piccoli, che mettono in difficolta il gatto. In questi piccoli momenti è sufficiente assecondare il nostro micio, stargli accanto in modo discreto.
Ogni gatto è diverso, spetta a noi cercare di imparare a comprendere il nostro amico felino e cercare di capire quali siano le sue preferenze, perché solo acconsentendone l’espressione si potrà rendere felice il nostro micio.
Il tema è molto interessante e sono indicazioni molto utili per chi convive con dei mici.
Grazie mille per la vostra competenza e per metterla a disposizione di tutti.
Grazie di cuore Fiorella, per noi un piacere!