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Adozioni internazionali, una necessità per chi lavora nei paesi dell’Est

In un mondo ideale gli animali trovano nel luogo in cui nascono protezione e tutele. Ma sappiamo tutti che il mondo non è un luogo ideale e che in alcuni luoghi cani e gatti abbandonati hanno davanti a sé solo una vita di stenti oppure la morte.

Chi ci segue da tempo sa che fin dalle sue origini Save the Dogs ha scelto di spostare all’estero, ai fini dell’adozione, cani e gatti accolti nella propria struttura in Romania.

La ragione è la stessa che porta molti cani dal Sud al Nord dell’Italia e cioè l’assenza di richieste sufficienti di adozioni locali e la necessità di creare spazio, nei rifugi, per altri animali bisognosi di assistenza.

Il fenomeno della “migrazione” di cani e gatti dal Sud e dall’Est dell’Europa ha stimolato un dibattito piuttosto acceso: alcune associazioni si sono sempre opposte per ragioni sanitarie (malattie come la leishmaniosi vengono potenzialmente portate in paesi dove non esistono), altre per il timore che si perdesse traccia degli animali o – peggio – che finissero in circuiti di sfruttamento, peraltro mai documentati con prove concrete.

La posizione di Save the Dogs è sempre stata molto chiara: le adozioni internazionali fatte in maniera responsabile e nella legalità pongono gli stessi rischi delle adozioni nazionali, né più, né meno, e rappresentano l’unica alternativa all’eutanasia per chi opera in contesti emergenziali come il nostro.

Ma cosa si intende per “gestione responsabile”? Significa trovare le risorse per preparare nel modo migliore gli animali sia dal punto di vista comportamentale (devono partire solo individui socievoli e adatti alla vita domestica), che dal punto di vista sanitario.

Ai cani e ai gatti in partenza da Footprints of Joy, infatti, viene fatto uno screening di tutte le più importanti malattie infettive e da vettore, per essere certi che l’animale sia perfettamente sano. Lo staff si occupa della socializzazione, abituando i cani ad andare al guinzaglio e ad indossare la pettorina. I paesi di destinazione sono stati scelti in base alla presenza di un partner di fiducia, che segue le adozioni e gestisce eventuali “ritorni” dell’animale con un sistema di stalli, e alla situazione oggettiva del randagismo del territorio ricevente, oltre che di quella legislativa. Per questo, in attesa di incrementare gli affidi in Romania grazie ad un lento e progressivo cambiamento culturale, continuiamo a mandare in Svezia, in Svizzera e in piccola parte in Italia animali che non trovano uno sbocco a livello locale, donando loro una famiglia amorevole.

Tutti i “nostri” animali intraprendono con noi un viaggio importante che comincia nel momento in cui li salviamo e termina quando entrano nelle loro nuove case. Le tappe intermedie, come le cure mediche che forniamo alla maggior parte di loro, il sostegno e la guida degli educatori, l’affetto del nostro staff che se ne prende cura durante tutta la permanenza nel nostro centro, sono possibili solamente grazie all’aiuto dei nostri sostenitori.

Per questo vogliamo farvi un piccolo regalo per celebrare tutti i viaggi che abbiamo fatto in questi anni e tutte le vite che insieme abbiamo cambiato. In questi giorni stiamo spedendo a tutti i nostri donatori il Passaporto del Sostenitore 2023. È un passaporto vero e proprio ma al posto dei classici timbri ci sono le foto degli animali che hanno “viaggiato” con noi, quelli che ci avete aiutato a salvare.

Un modo per dirvi grazie e ricordarvi tutto il bene che insieme possiamo fare ogni giorno.