Boica, salvato dai rastrellamenti, è tornato a casa
“Abbiamo pianto così tanto al pensiero che i catturatori potessero averlo preso. Sono stati giorni d’angoscia, ma per fortuna Save the Dogs ha salvato il nostro Boica”. La sua famiglia riesce a stento a contenere le lacrime mentre lo abbraccia. Per tutti loro è la fine di un incubo. Boica è uno degli oltre venti cani che abbiamo salvato dal rastrellamento di Cernavoda, in Romania, una spietata campagna voluta dall’amministrazione comunale per la cattura e l’eliminazione degli animali presenti sulle strade della città.
Questa è la sua storia.
Boica è un giovane meticcio che vive a Seimenii Mici, un paese a pochi chilometri da Cernavoda. Ha una famiglia che lo ama, è in salute e adora la compagnia delle persone. Un giorno si è allontanato troppo da casa e non è più stato in grado di tornare indietro. Ha camminato quasi dieci chilometri ed è arrivato in città nella stessa settimana in cui i catturatori hanno iniziato il rastrellamento. Malgrado Boica abbia una famiglia, se fosse stato preso avrebbe rischiato di finire in uno dei loro canili ed essere ucciso dopo 14 giorni di detenzione, come prevede la legge rumena.
Ma per fortuna ha incontrato noi: lui è uno degli oltre venti cani che siamo riusciti a salvare da questa tragica fine. Dopo averlo portato al nostro rifugio e verificato la presenza del microchip, abbiamo chiamato la sua famiglia che lo stava cercando disperatamente da una settimana ed era terrorizzata dall’idea di averlo perso per sempre.
Appena si sono rivisti, le emozioni hanno subito preso il sopravvento: si sono abbracciati a lungo, piangendo gli uni vicini agli altri. Ci siamo chiesti diverse volte se lui si sia reso conto dell’enorme pericolo che ha vissuto. Se quegli occhi così curiosi abbiano assistito agli stessi orrori che abbiamo visto noi in questi giorni.
Quello che è certo è che Boica è uno dei pochi fortunati che quella sera sono tornati al caldo della propria casa, circondati dall’affetto della propria famiglia. Il suo lieto fine è il motivo per il quale continuiamo a uscire sulle strade e a combattere perché nessun cane viva mai più un incubo del genere.
Una nota di gioia sullo sfondo di un inferno insensato e crudele….
Spero che le famiglie almeno in questo periodo cerchino di proteggere i loro cani non lasciandoli girovagare sul territorio.
E che chi non trova più il suo cane vada a cercarlo sulle strade e in quei maledetti lager della morte.
Prego per tutti i cani vittime innocenti, per quelli che stanno cercando ancora la loro famiglia e per quelli che una famiglia non ce l’hanno.
Prego soprattutto perché questo incubo abbia presto una fine e non si ripeta.
Un abbraccio a tutti voi, angeli custodi di queste creature.
Sono d’accordo con te. In questo periodo le famiglie devono proteggere tantissimo i loro pelosi. Speriamo che in futuro sta situazione cambi. È terribile
Siete meravigliosi……come sempre. Continuate cosi
Siete sempre all’altezza di ogni situazione che richiede un intervento rapido ed efficace.
Purtroppo a volte non è possibile salvare tutti i cani accalappiati, ma è importante riuscire ad affrontare queste feroci azioni perpetrate su povere creature indifese con coraggio e decisione.
Un grazie grande e affettuoso.
Franca
Mi chiedo perché – dato che aveva il microchip – non siano stati gli “accalappiacani” a restituirlo alla famiglia… Una sorta di punizione per averlo lasciato libero? sulla pelle del cane? inerzia o crudeltà istituzionalizzata?