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Salvare i cuccioli abbandonati non basta. Come funzionano le dinamiche di popolazione

Le dinamiche di popolazione ci raccontano da dove provengono i cani che vediamo sulle strade e ci indicano la strada da seguire per contrastare il sovrappopolamento.
Osservare i cani che girano sulle strade è uno degli aspetti più affascinanti del nostro lavoro

Osservare i cani che girano sulle strade è uno degli aspetti più affascinanti del nostro lavoro

Salvare i cuccioli abbandonati sulle strade non basta. Lo scopo del nostro lavoro è capire da dove provengono. Quando si lavora in contesti come quello di Cernavoda, in Romania, dove ci sono molti cani che girano sulle strade, è fondamentale imparare a distinguerli: randagi, cani vaganti con una famiglia, cani di quartiere, cani che si sono persi, cuccioli abbandonati… Saperli distinguere ci aiuta a decidere come e quando intervenire. È qui che entrano in gioco le dinamiche di popolazione.

Chi sono davvero i cani randagi?

Osservare i cani che girano sulle strade è uno degli aspetti più affascinanti del nostro lavoro. Spesso si pensa che tutti i cani che si vedono siano semplici animali vaganti, erroneamente definiti randagi. Animali senza una famiglia, nati e cresciuti liberi su quelle stesse strade, da una lunga generazione di altri animali come loro.

In realtà, è abbastanza raro incontrare cani con una discendenza del genere perché la maggior parte ha comunque qualcuno che si prende cura di loro. Semplicemente sono lasciati liberi di girare sulle strade senza supervisione ed è per questo che noi e altre associazioni che lavorano per contrastare il sovrappopolamento facciamo una prima grande distinzione tra cani vaganti senza un proprietario e cani vaganti con un proprietario.

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I gruppi di cani sulle strade non sono isolati ma interagiscono costantemente tra di loro

I gruppi di cani sulle strade non sono isolati ma interagiscono costantemente tra di loro

Nella prima categoria rientrano quelli che generalmente sono identificati come randagi, nella seconda rientrano tutti i cani di famiglia che girano sulle strade e magari tornano a casa alla sera, i cani che si sono persi, i cani abbandonati e i cani di quartiere, solo per citarne alcuni.

Ognuna di queste categorie (randagi, cani di famiglia, cani di quartiere, etc) rappresenta una sottopopolazione, ovvero un sottogruppo di animali che ha caratteristiche di provenienza simili. La somma di questi gruppi crea la popolazione canina di quel luogo, nel nostro caso della zona di Cernavoda.

Ma a cosa ci serve saperlo?

Conoscere le dinamiche delle popolazioni ci dice come intervenire

Tutti questi gruppi non sono isolati gli uni dagli altri, ma interagiscono costantemente tra di loro. Queste interazioni sono chiamate dinamiche di popolazione e ci danno un quadro completo della situazione che dobbiamo affrontare.

Ad esempio, prendiamo un cucciolo nato in una casa da un cane di proprietà. Lungo il corso della sua vita potrebbe rimanere in quella casa oppure essere abbandonato e diventare quindi un cane vagante senza proprietario. Nel tempo potrebbe trovare qualcuno che si occupa di lui e stabilirsi in un punto preciso della città, diventando così un cane di quartiere. Oppure potrebbe essere adottato da un’altra famiglia, tornando ad essere un cane di proprietà. Un solo cucciolo, quindi può passare dall’essere un cane di proprietà, all’essere un cane vagante senza proprietario, a diventare cane di quartiere, a tornare a essere un cane di proprietà.

Questo ci dimostra che tutti i gruppi sono costantemente in relazione tra di loro un aspetto che non deve mai essere dimenticato quando si lavora sul territorio.

Le dinamiche di popolazione ci insegnano a distinguere le cause dalle conseguenze del sovrappopolamento

Le dinamiche di popolazione ci danno un quadro completo del contesto in cui dobbiamo operare

Le dinamiche di popolazione ci danno un quadro completo del contesto in cui dobbiamo operare

Quando si parla di contrasto al sovrappopolamento si tende a pensare che sia necessario soccorrere solo le cucciolate che si vedono sulle strade. Ma una volta che il cane arriva sulla strada è già troppo tardi e per capire il perché bisogna riflettere proprio sulle dinamiche di popolazione.

Nella maggior parte dei casi, le cucciolate abbandonate sono figlie di cani di proprietà non sterilizzati che vengono lasciati liberi di vagare.

Immaginate ad esempio un cane femmina che magari ha una casa, una famiglia, delle persone che si prendono cura di lei, che gira tranquilla sulle strade tutto il giorno senza supervisione. È come se avesse una vita parallela di cui i proprietari non sanno nulla. Quando è in calore è molto probabile che si accoppi con altri cani che a loro volta possono avere o meno una famiglia.

Dopo qualche mese, i proprietari si ritrovano così con una cucciolata in casa che non avevano pianificato e di cui non vogliono o possono occuparsi. A quel punto è un attimo che quella cucciolata venga abbandonata in strada o davanti ad un rifugio o, ancora peggio, uccisa.

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E se il cane è maschio il discorso non cambia, perché può facilmente accoppiarsi con altre femmine che, e a loro volta, se sono di proprietà torneranno dalla loro famiglia con una cucciolata non pianificata e se vivono sulle strade, daranno alla luce lì quei piccoli.

È così che le città si riempiono di cani, alimentando quel sovrappopolamento che si cerca di combattere.

Per questo quando si studiano le dinamiche di una popolazione bisogna sempre guardare alle cause: da quali gruppi di cani nasce il problema? Perché quei cuccioli sono nati? Da chi sono nati? Dove sono nati?

Il nostro caso a Cernavoda

Nel nostro caso, a Cernavoda, la maggior parte delle cucciolate che soccorriamo sono figlie di cani vaganti che hanno un proprietario

Nel nostro caso, a Cernavoda, la maggior parte delle cucciolate che soccorriamo sono figlie di cani vaganti che hanno un proprietario

Nel nostro caso, a Cernavoda, la maggior parte delle cucciolate che soccorriamo sono figlie di cani vaganti che hanno un proprietario. Sono cani non sterilizzati che durante il periodo del calore si accoppiano e danno poi alla luce cucciolate delle quali la famiglia non può occuparsi, così le abbandona.

Per questo offriamo sterilizzazioni gratuite per la popolazione e cerchiamo di sensibilizzare sulla corretta gestione degli animali, sottolineando l’importanza di non lasciarli andare in giro senza supervisione, per la loro sicurezza, quella degli altri animali e anche quella delle persone.

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Ma lavorando sul territorio e conoscendo gli animali che vivono dentro e fuori la città, sterilizziamo anche gli animali vaganti senza proprietario, in modo da ridurre le possibilità che girando si accoppino con altri animali vaganti, sia che abbiano una famiglia o meno.

È così che si agisce sulle cause del sovrappopolamento (la nascita delle cucciolate) e non solo sulle conseguenze (gli abbandoni). Solo con questo approccio si può creare un cambiamento a lungo termine.

Purtroppo, salvare solo i cuccioli abbandonati non basta.