Fa discutere la puntata di Report su ENCI e Michela Vittoria Brambilla
Giulia Innocenzi, giornalista e autrice di Food for Profit fa emergere elementi preoccupanti sull'enteAi primi di gennaio è andata in onda una puntata di REPORT che ha suscitato un grande scalpore. Fulcro dell’indagine della giornalista Giulia Innocenzi, autrice di Food for Profit e da sempre in prima linea sui diritti degli animali, è stato l’ENCI, Ente Nazionale Cinofilia Italiana, istituzione preposta alla promozione e alla tutela delle razze canine nel nostro paese.
La puntata ha fatto emergere una serie di elementi preoccupanti rispetto a tematiche quali l’autenticità dei pedigree, l’eticità di alcune forme di allenamento, la mancanza di controlli negli allevamenti e i (soliti) legami con la politica. In particolare, è stato un vero e proprio shock per il pubblico venire a conoscenza della sponsorizzazione di quasi mezzo milione di euro che Enci ha fatto in due anni al programma condotto da Michela Vittoria Brambilla “Dalla parte degli animali”, che ha per questo iniziato a promuovere i cani di razza.
I contenuti della puntata hanno stimolato un acceso dibattito soprattutto all’interno del mondo della veterinaria e della cinofilia, molto meno invece nel mondo dell’associazionismo, estremamente silenzioso dopo la messa in onda. La nostra presidente Sara Turetta ha condiviso alcune riflessioni all’indomani della puntata stessa sui propri canali social e ha partecipato ad una diretta con la dottoressa Valentina Chiapatti, Amica Veterinaria, insieme ad un’allevatrice e ad una educatrice cinofila, per commentare insieme la puntata. Nei giorni successivi alla trasmissione sono state depositate in Parlamento varie interrogazioni che chiedono, tra le altre cose, il commissariamento dell’ENCI.
Ai primi di gennaio è andata in onda una puntata di REPORT che ha suscitato un grande scalpore. Fulcro dell’indagine della giornalista Giulia Innocenzi, autrice di Food for Profit e da sempre in prima linea sui diritti degli animali, è stato l’ENCI, Ente Nazionale Cinofilia Italiana, istituzione preposta alla promozione e alla tutela delle razze canine nel nostro paese.
La puntata ha fatto emergere una serie di elementi preoccupanti rispetto a tematiche quali l’autenticità dei pedigree, l’eticità di alcune forme di allenamento, la mancanza di controlli negli allevamenti e i (soliti) legami con la politica. In particolare, è stato un vero e proprio shock per il pubblico venire a conoscenza della sponsorizzazione di quasi mezzo milione di euro che Enci ha fatto in due anni al programma condotto da Michela Vittoria Brambilla “Dalla parte degli animali”, che ha per questo iniziato a promuovere i cani di razza.
I contenuti della puntata hanno stimolato un acceso dibattito soprattutto all’interno del mondo della veterinaria e della cinofilia, molto meno invece nel mondo dell’associazionismo, estremamente silenzioso dopo la messa in onda. La nostra presidente Sara Turetta ha condiviso alcune riflessioni all’indomani della puntata stessa sui propri canali social e ha partecipato ad una diretta con la dottoressa Valentina Chiapatti, Amica Veterinaria, insieme ad un’allevatrice e ad una educatrice cinofila, per commentare insieme la puntata. Nei giorni successivi alla trasmissione sono state depositate in Parlamento varie interrogazioni che chiedono, tra le altre cose, il commissariamento dell’ENCI.
Purtroppo non è bella. Del resto Brambilla è di questa mentalità. E se accetta soldi dell’Enci alimenta di più la cultura del “cane di razza”. E’ vero che qualcosa può servire comunque. Ma non tutti la pensiamo così, ossia “il bello” del cane di razza. soprattutto in considerazione dei rifugi (e qui tutto un discorso a parte) dove cani e gatti aspettano con ansia di trovare una loro famiglia, come negli orfanatrofi.
Forse sembra che ci sia amore più per sé stessi che per l’ altro, l’animale.