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La storia del mese: Evren

Evren è arrivato nel nostro rifugio gravemente sottopeso e coperto di pulci e zecche. Ma con le giuste cure si sta riprendendo.
Evren

Evren

Quando abbiamo preso in braccio Evren per portarlo in clinica ci siamo accorti che era molto più leggero di quello che sembrava. Appena l’abbiamo ripulito abbiamo capito perché. Sotto quella montagna di pelo, matasse, nodi e corpi estranei, abbiamo trovato un cane gravemente denutrito e coperto di pulci e zecche.

Abbiamo cominciato a curarlo e quando si è finalmente ripreso non sembrava neanche più lui.

Evren era gravemente sottopeso e coperto di pulci e zecche quando l’abbiamo ricoverato

Evren era gravemente sottopeso e coperto di pulci e zecche quando l’abbiamo ricoverato

I primi giorni di Evren nel nostro rifugio

Evren era gravemente sottopeso e coperto di pulci e zecche quando l’abbiamo ricoverato. Il suo pelo era talmente annodato e pieno di corpi estranei che abbiamo dovuto tagliarlo tutto per liberarlo.

Man mano che toglievamo tutte quelle matasse ci siamo resi conto di quanto fosse magro e soprattutto della quantità di parassiti che aveva addosso. I test hanno confermato quello che sospettavamo già e infatti è risultato positivo a ben tre malattie molto gravi causate proprio dai parassiti.

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Ha solamente due anni e ci è stato segnalato nella zona delle baracche in uno dei quartieri più poveri di Cernavoda; sembra non avesse nessuno a prendersi cura di lui e nessuno sa come sia arrivato lì.

Tolto il pelo è rinato

Evren il giorno in cui l'abbiamo trovato

Evren il giorno in cui l’abbiamo trovato

La prima grande trasformazione l’abbiamo vista proprio il giorno in cui abbiamo rimosso tutto il pelo. Dopo averlo coperto con un cappottino e averlo portato nelle stanze di quarantena della nostra clinica, ha iniziato a lasciarsi andare, concedendoci qualche carezza delicata sul muso.

Nei giorni seguenti abbiamo iniziato le terapie e appena è stato sufficientemente stabile l’abbiamo castrato, come prevede il protocollo per tutti gli animali che entrano nel nostro rifugio.

Giorno dopo giorno ha iniziato a rilassarsi, ad essere più a suo agio con noi, a cercare il contatto. Ma soprattutto ha messo su qualche chilo, il pelo ha ricominciato a crescere e le terapie a funzionare.

E poi il grande giorno è arrivato.

La prima volta nel playground

Quando è stato pronto l’abbiamo portato a fare la sua prima passeggiata nel parco del nostro rifugio.

È stato un momento importante, non solo perché la sua salute stava migliorando ma anche per l’intraprendenza che ha dimostrato. Se pensate alle condizioni in cui l’abbiamo trovato capirete subito perché.

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Evren dopo qualche settimana nel nostro rifugio

Evren dopo qualche settimana nel nostro rifugio

La sua salute fisica è solo uno degli aspetti di cui ci occupiamo, dato che per noi è fondamentale che ogni animale di cui ci prendiamo cura si riprenda anche psicologicamente.

In qualche settimana nel nostro rifugio, Evren ha dimostrato di avere una grande fiducia per le persone, di cui cerca il contatto e la guida. Malgrado tutto si approccia con curiosità a ogni attività che gli proponiamo e ha una grande voglia di imparare.

Evren sta imparando ad andare al guinzaglio

Gli stiamo insegnando come camminare al guinzaglio e all’inizio era un po’ sospettoso di quell’oggetto così nuovo, ma poi la curiosità ha preso il sopravvento e appena è uscito ha voluto salutare tutti.

Girava a testa alta, orgoglioso di scoprire le varie aree del rifugio, ma noi lo eravamo più di lui.

Guarda la prima volta al parco di Evren

Per il momento però, la priorità è assicurarci che si rimetta completamente e che guarisca dalle tre malattie che ha, dato che il percorso è ancora lungo.

In lui vediamo un potenziale enorme e ci stiamo assicurando che abbia tutto quello di cui ha bisogno per riprendersi ed esprimersi.