L’importanza delle cliniche veterinarie mobili per il contenimento del randagismo
Il contrasto al randagismo vede come attività prioritaria la sterilizzazione degli animali vaganti e di quelli di proprietà che vivono in contesti rurali, generalmente lasciati liberi sul territorio da chi li dovrebbe gestire correttamente. Poter attuare massicce campagne di sterilizzazione avrebbe un duplice beneficio: da un lato si andrebbe ad incidere sulle nascite, riducendole e quindi limitando abbandoni e ingressi nei canili; dall’altro si andrebbero a ridurre i costi per la collettività, riducendo l’impegno economico che i Comuni italiani hanno per mantenere i cani nelle strutture.
Ma campagne di sterilizzazione capillari ed estese richiederebbero la possibilità di utilizzare strutture mobili appositamente attrezzate. Una realtà, quella delle cliniche veterinarie mobili, molto utilizzata all’estero ma purtroppo non consentita in Italia, a seguito di un accordo sancito nel 2003 nell’ambito della Conferenza Stato Regioni.
Questo divieto pare essere giustificato solo da ragioni corporative, visto che oggi la tecnica costruttiva e la tecnologia veterinaria consentono di realizzare strutture mobili d’eccellenza, in grado di soddisfare tutte le esigenze di sicurezza e di rispetto delle buone pratiche, nell’interesse degli operatori e degli animali. Considerando il randagismo come un’emergenza che genera costi, sofferenza e danni ambientali, appare evidente che le modalità per un reale contrasto debbano cambiare orizzonte, per affrontare questa battaglia con strumenti che siano realmente efficaci e in grado di adattarsi a molteplici realtà territoriali. Per questo è fondamentale che questo divieto – che non ha alcuna ragione di esistere e che limita coloro che lottano contro il randagismo – venga fatto decadere, consentendo di progettare campagne di sterilizzazione e identificazione degli animali secondo criteri di massima efficienza. Solo così si potrà arrivare ad una capillarità di intervento che consenta di contenere la popolazione fertile di cani e gatti, in particolare quella nelle zone rurali, che alimenta il fenomeno del randagismo nel nostro paese.
Save The Dogs propone una revisione dell’attuale normativa, per poter avviare quanto prima, nell’ambito del progetto Non Uno Di Troppo, la progettazione di campagne di sterilizzazione massicce, a cominciare dall’Italia meridionale, che risulta costantemente flagellata da abbandoni e randagismo.
cosa possiamo fare per far decollare questa lodevolissima iniziativa?
dopo la questione “Orsa” sono venute fuori tutte le magagne delle nostre amministrazioni locali e non, e delle istituzioni.
Siamo stufi dello scarica barile a spese, come abbiamo visto con grande dispiacere, anche delle persone, ferite e addirittura senza vita!
Dalle riunioni di tutti i soggetti interessati dovranno uscire norme di buon senso attuabili in breve tempo e condivisibili localmente e non.
Cosa ci sta a fare l’ISPRA che ha a suo tempo approvato l’uso di richiami VIVI per la famigerata caccia. VERGOGNA!
sarebbe decisamente un bel progresso riuscire a intervenire su tutto il territorio con delle cliniche mobili! speriamo che la vostra proposta venga recepita al più presto evitando le solite lungaggini burocratiche.