ANIMALI IN GUERRA
L’IMPATTO DEL CONFLITTO IN UCRAINA SU CANI E GATTI
Ad un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina, Save the Dogs pubblica il rapporto “Animali in guerra. L’impatto del conflitto in Ucraina su cani e gatti”.
Il documento racchiude le storie di animali e umani in fuga dalle bombe, voci e volti degli oltre 20 rifugi e 400 volontari con cui collaboriamo, ma anche un resoconto dettagliato degli aiuti distribuiti.
L’obiettivo è riflettere sul legame tra persone e animali, un legame così forte che non può essere spezzato neanche da una guerra; sulla forza della cooperazione internazionale, che ci ha permesso di costruire una rete di aiuti che ha collegato associazioni umanitarie, animaliste, cittadini e volontari; e sulla necessità di un nuovo approccio nella gestione della crisi e del dopoguerra che tenga conto anche del benessere animale perché strettamente collegato a quello umano.
“Sono rimasto scioccato nell’osservare i rifugiati portare gatti e piccoli cani in braccio o infilati nelle loro giacche per proteggerli dal freddo gelido, talvolta senza nemmeno guinzaglio o collare. La maggior parte dei rifugiati aveva dovuto lasciare le proprie case portando con sé soltanto il minimo indispensabile. Era evidente che servivano rifornimenti e cibo per gli animali. Per questo abbiamo deciso di creare un presidio fisso con volontari e personale al confine di stato di Isaccea, dove ogni giorno il nostro team ha distribuito decine di trasportini e altri beni fondamentali, rendendo possibile ai rifugiati proseguire in sicurezza il viaggio con i propri animali domestici.“
GREGG TULLY
DIRETTORE PAESE
SAVE THE DOGS ROMANIA
LA RETE DEGLI AIUTI
A marzo 2022 Save the Dogs ha iniziato l’attività di assistenza in Ucraina solo con pochi collaboratori situati vicino al confine con la Romania (in particolare Odessa e Izmail). Con il proseguire della guerra, l’intervento è stato esteso ad altri territori in cui vi erano tanti animali bisognosi.
Oggi l’attività si estende a un’ampia area dell’Ucraina, tra cui Kharkiv nel nord-est, Mykolaiv nel sud e Kherson, dietro alla linea del fronte russo.