Abbiamo vaccinato 262 cani delle famiglie più povere di Cernavoda
Fa parte di una massiccia campagna di vaccinazioni gratuite che stiamo portando avanti in Romania.Chiunque abbia un animale lo sa: questo è il periodo in cui si fanno le vaccinazioni. Vogliamo che siano protetti e al sicuro e che non contraggano malattie che potrebbero essere evitate con una semplice puntura. Mettiamo loro l’antiparassitario e non ci pensiamo più. Una routine annuale che diamo quasi per scontata, ma che è un lusso che molte delle famiglie più povere di Cernavoda, in Romania, non possono permettersi. Così quest’anno abbiamo dato il via a una maratona di vaccinazioni gratuite nei villaggi circostanti, vaccinando centinaia di animali in pochi giorni. Ecco com’è andata.
262 animali vaccinati in un mese
Sono 262 gli animali che siamo riusciti a vaccinare e che altrimenti non avrebbero potuto accedere alle cure più basilari. Vivono nei villaggi che circondano la città dove animali e persone affrontano le stesse sfide per la sopravvivenza: per entrambi mancano cure, medicinali, cibo e molto spesso anche un riparo.
Aiutare questi animali significa aiutare anche le loro famiglie che, nonostante le grosse difficoltà, cercano di prendersene cura al meglio delle loro possibilità e competenze.
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La nostra squadra era composta da un veterinario, un tecnico veterinario, un autista e un referente per le comunità e siamo andati di porta in porta e somministrato le dosi di vaccino ai cani e gatti che incontravamo. Ma il nostro lavoro non si è fermato qui.
Le vaccinazioni sono un mezzo per instaurare una relazione
Stiamo pianificando una seconda missione sul campo per portare altri aiuti. Ci siamo resi conto che molte di queste famiglie vivono in condizioni ancora più drammatiche di quanto pensassimo, così abbiamo fatto una valutazione di tutte le necessità e cercheremo di aiutarle come potremo.
Queste visite sono anche l’occasione per parlare dell’importanza di sterilizzare gli animali e di non tenerli a catena. Trattandosi di comunità rurali che vivono in zone isolate, sono temi talvolta completamente sconosciuti: spesso gli animali vengono lasciati liberi di girare e riprodursi in modo incontrollato, dando alla luce numerose cucciolate ogni anno che, se sopravvivono, vengono poi abbandonate. Parallelamente molti cani vengono anche tenuti a catena, legati a pali senza la possibilità di muoversi.
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Per quanto ci sia sempre molta resistenza, abbiamo anche trovato diverse famiglie disposte a parlare con noi, che si sono dimostrate interessate a quello che stavamo spiegando e a trovare compromessi insieme, come ad esempio allungare le catene o permetterci di portare cucce isolate per i cani che vivono all’esterno.
Questo lavoro di sensibilizzazione richiede molto tempo, ma è ciò che sul lungo termine ci permette di portare un cambiamento duraturo nella società.