Vite connesse: le prime visite di bambini e detenuti al nostro rifugio
Muovono i primi passi due importanti progetti del programma Vite Connesse. Nel mese di aprile abbiamo accolto le prime visite di bambini e detenuti nel nostro rifugio di Cernavoda.
Abbiamo visto la stessa luce nei loro occhi. In quelli dei bambini, mentre interagivano con i nostri cani. In quelli dei detenuti, mentre si prendevano cura degli asini. E in quelli degli animali, mentre giocavano con loro.
Questi incontri sono stati organizzati nel nostro rifugio Footprints of Joy, all’interno del programma Vite Connesse, che abbiamo lanciato a febbraio 2023 a Cernavoda, in Romania.
Si sono svolti con modalità e in momenti diversi, ma lo scopo era lo stesso: nutrire quella connessione che naturalmente ci lega agli animali e sensibilizzare grandi e piccoli sui loro diritti.
Com’è andata la visita dei bambini al nostro rifugio di Cernavoda
Erano le 9:45 quando il pulmino si è fermato davanti all’ingresso di Footprints of Joy. 18 alunni sono scesi in fila indiana pronti a conoscere gli ospiti della nostra struttura. Durante la visita abbiamo raccontato loro le particolarità degli asini e dei cani di cui ci occupiamo, spiegando come interagirci in modo sicuro e come riconoscerne i bisogni. Uno dei momenti più apprezzati è stato il laboratorio pratico in cui i bambini hanno costruito degli arricchimenti ambientali per gli asini, con pezzi di frutta e fieno per poi osservarli durante le fasi di gioco.
Educare i più piccoli al rispetto e alla convivenza con gli animali è fondamentale per influenzare positivamente le nuove generazioni. Grazie a Vite Connesse possiamo aprire le porte del nostro centro ai ragazzi tra i 9 e gli 11 anni che frequentano gli istituti scolastici di Cernavoda e della vicina Cochirleni. Molti di loro vivono insieme a cani, gatti e talvolta anche asini e cavalli; quindi le visite al nostro rifugio sono l’occasione perfetta per mostrare loro come interagire in modo empatico con questi animali e come prendersene cura. Ci auguriamo che l’ambiente protetto di Footprints of Joy possa ispirarli e innescare la scintilla del cambiamento culturale di cui questi territori hanno disperatamente bisogno.
Partita anche la collaborazione con il carcere di Poarta Alba
Qualche giorno dopo abbiamo organizzato la prima visita dei detenuti del vicino carcere di Poarta Alba. Hanno fatto un tour guidato insieme ad Adriana Susma, Direttrice Generale di Footprints of Joy, durante il quale hanno imparato i rudimenti delle cure di base agli asini. Ci hanno poi aiutato con la manutenzione di alcune stalle e alla fine della giornata si sono goduti qualche momento di relax insieme agli equini.
Lavorare a contatto con gli animali permette ai detenuti di acquisire nuove competenze, di ridurre lo stress e di migliorare le interazioni sociali. Fattori che li aiuteranno a reinserirsi nella società una volta terminato il periodo di detenzione. Per questo motivo abbiamo stretto un accordo con il carcere di Poarta Alba, affinchè vengano regolarmente a farci visita, aiutandoci allo stesso tempo nella manutenzione degli spazi e con gli animali.
I benefici per gli animali
E sono proprio gli animali a beneficiare per primi di queste interazioni. Gli asini sono individui altamente sociali che apprezzano la compagnia delle persone. Gli arricchimenti costruiti dai bambini rappresentano degli stimoli importanti per loro, così come il tempo trascorso con i detenuti.
Anche i momenti di gioco insieme ai cani hanno un valore enorme. Selezioniamo gli ospiti del rifugio che hanno già un’indole più predisposta al contatto umano e l’incontro avviene sempre sotto la supervisione e la guida dei nostri educatori cinofili. Gli animali si godono la compagnia delle persone e giocano, sviluppando a loro volta nuove competenze. E strappano sempre un sorriso a tutti, adulti e piccini.