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Volontari in tempo di guerra

La solidarietà alla frontiera

Caterina è una degli oltre 40 volontari che dal 15 marzo, con turnazioni settimanali, hanno dedicato il loro tempo e la loro solidarietà alle persone in fuga insieme ai loro animali al punto di frontiera di Isaccea.

Quando Caterina aveva mandato a Save the Dogs la sua disponibilità di volontariato, pensava che avrebbe portato il suo aiuto a Milano, dove abita e vive.

Ma quando la guerra è iniziata non ha esitato ad accogliere la richiesta di aiuto a supporto dello staff di Save the Dogs impegnato dal 4 marzo ad assistere gli animali in fuga con i loro compagni umani dall’Ucraina.

“Sono arrivata alla frontiera tra Romania e Ucraina a Isaccea a inizio aprile.

Con i traghetti che attraversano il Danubio che divide la Romania dall’Ucraina arrivavano persone provate dal lungo e difficile viaggio attraverso la guerra, soprattutto donne, bambini e anziani alcuni di loro con i propri animali.

Improvvisamente e senza possibilità di scelta avevano lasciato tutto. Chi aveva vissuto i bombardamenti era in uno stato di stress, paura e disperazione che si poteva capire dal volto, senza neanche chiederglielo”, racconta Caterina.

“Quella di Isaccea è un’esperienza che ha scavato un profondo solco nel mio cuore. Offrire conforto in opposizione alle armi e alla distruzione è davvero un’esperienza che ha un valore altissimo.”

Tra i tanti animali aiutati, Caterina ricorda il gatto di Olga, arrivato sfiancato dalla stanchezza. Aveva fatto un lungo viaggio in bicicletta con la sua padrona iniziato dal Donbass fino ad Isaccea, passando per Mikolayiv e Kiev. Olga è una psicologa esperta di problematiche minorili e fino a quando non è stata costretta a scappare, ha dato supporto e seguito i tanti bambini coinvolti nel conflitto.

A Isaccea noi volontari di Save the Dogs abbiamo dato a lei e al gatto tutto il possibile aiuto, con dedizione e affetto. Il gatto è stato fatto sgambare in un’apposita grande area messa a disposizione per tutti gli animali che arrivavano stanchi e stressati dal viaggio (fatto spesso in piccoli trasportini, gabbiette, in braccio, con guinzagli corti e collari stretti, borse, sacchetti, accovacciati sui trolley), ristorato e abbeverato.

Intanto Olga si riposava e veniva accudita dai volontari delle molte organizzazioni umanitarie. Tanti e preziosi: una marea di bene che arriva dove c’è bisogno. 

In seguito, abbiamo accompagnato Olga e il gatto dai veterinari là presenti per una visita medica, passaporto internazionale, vaccinazioni, microchip ecc. Tutto ciò che era necessario al gatto per la sua salute. Per proseguire il viaggio verso Bucarest, Save the Dogs ha infine fornito a Olga uno zainetto, pettorina e guinzaglio per trasportare agevolmente il suo inseparabile gatto”.

“Prima di salire sul pullman Olga è tornata apposta alla tenda di Save the Dogs per un ultimo saluto e per ringraziare nuovamente noi volontari. Uno dei miei abbracci più affettuosi e dolorosi. Buon Viaggio Olga e che il ritorno sia presto e lieve”

L’aiuto tra le macerie

Dal 24 febbraio la loro vita non è più la stessa. Prima avevano un lavoro come tutti, ma adesso sono volontari in patria e si prendono cura delle persone in difficoltà e dei tanti animali abbandonati. 

Nelle zone al centro dei combattimenti ci si muove con il giubbotto antiproiettile e oltre ai bombardamenti la minaccia è rappresentata dalle mine disseminate sul territorio.

Tutto questo però non ferma i tanti volontari che ogni giorno rischiano la propria vita portando cibo e acqua agli animali rimasti soli e alle migliaia di randagi che vagano in località oramai disabitate.

Come Tatiana, fotografa e video maker, che insieme ad un gruppo di volontari distribuisce gli aiuti umanitari in arrivo al punto di raccolta ufficiale di Mykolaiv.

Solo grazie al grande altruismo di persone come Tatiana Save the Dogs può continuare a sfamare oltre 4.000 animali ai quali, a oggi, abbiamo inviato 100 tonnellate di cibo, dando loro un aiuto vitale nel momento peggiore della loro vita.

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